giovedì 21 ottobre 2010

Riconoscere i tessuti


 Per legge ogni capo posto in vendita deve esser munito di etichetta con l'indicazione della composizione dove compaiono anche i vari simboli che suggeriscono le norme per il lavaggio, stiratura, eventuale candeggio.
Se per qualche motivo manca l'etichetta, riconoscere un tessuto non è cosa facile anche perchè i "trattamenti" a cui vengono sottoposti i tessuti per migliorarne l'aspetto o camuffare  la qualità sono molto sofisticati. Comunque ecco qualche consiglio spicciolo per capire in maniera "casalinga" di che stoffa si tratta.
Per scoprire di che fibra si tratta si può provare a...bruciare un filo! Non sempre è possibile e comunque si deve usare attenzione.
Tessuto di lana.
La lana, fibra animale, si ottiene dal vello della pecora ed ha la caratteristica di essere termoregolatrice, non attira muffe e batteri e, generalmente, non trattiene odori. Bruciando ha l'odore dei capelli bruciati e svanisce con una fiamma chiara.
Tessuto di lino.
Fibra vegetale dell'omonima pianta, è la fibra della freschezza per eccellenza che ha però il difetto di sgualcirsi facilmente. Per riconoscerlo si può versare una goccia d'olio e se comparirà una macchia circolare significa che è puro, se invece è misto la macchia avrà contorni irregolari.
Tessuto di cotone.
Fibra vegetale dell'omonima pianta, è riconoscibuile perchè bruciando non ha odore nè lascia residui.
Tessuto di seta.
Fibra di origine animale arde lentamente con fiamma vivace lasciando infine una cenere marrone chiaro.
L'imitazione seta invece brucia senza fiamma lasciando cenere grigia.

2 commenti:

  1. ¡Que practico! Me ha encantado el mantel,
    mis tias hacian ese bordado en todo. Un beso.

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  2. Gracias Marisa, el mantel la he ejecutado cuando tuve 11 años y frecuenté el último año de la escuela elemental. En aquel tiempo hubo "la hora de trabajo" y cada año se ejecutó un trabajo diferente, según la dificultad. Se trabajó a maglia, a ganchillo...¡hoy al pc! Todo cambia.

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