Nei post precedenti scrissi che già prima di diplomarmi ero rimasta ...folgorata da altri merletti.
Infatti le mie conoscenze e l'insegnamento scolastico erano limitate al merletto bianco, per la casa, la chiesa o quelli che vedevo pubblicati sulle riviste del settore italiane.
Ma quando visitai una mostra di merletti della Rep. Ceca all'improvviso capiì che c'era dell'altro; e che questo "altro" con colori, forme, tridimensionalità esisteva in Europa già da moltissimi anni.
Su questi merletti , vere opere d'arte, c'è un bel articolo pubblicato sulla rivista ceca Palickovani QUI di Iva Proskova.
Da qui si vede che il percorso innovativo è iniziato già moltissimi anni fa ( dagli anni trenta in poi) e per opera di "disegnatori " di valore,
che è cambiato il concetto del "retino" di fondo ed i decori...
cosa che mai avevo visto fino ad allora, giochi geometrici e l'uso consapevole e ad affetto del mezzopunto...
e come non restare affascinati dalla capacità di sintesi e padronanza tecnica Milca Eremiasova QUI
considerando che queste sono opere del 1962 e 1967!
Una strada intrapresa allora e che continua a mantenere una propria individualità ancor oggi...chi non conosce le "damine", le "testine" i "presepi"...i variopinti fiori.
Non smetterò mai di calcare sull'importanza di saper disegnare per merletto e l'enorme possibilità di giocare con forme, decori ed intrecci.
Ho seguito solo un breve corso di merletto tenuto da Jana Stekovà QUI in Rep. Ceca ed essendomi recata a Vamberk ebbi la possibilità di visitare il Museo ed ammirare opere gigantesche oppure stilizzazioni lontane anni luce da quello che avevo visto fino ad allora....
oppure l'abito creato per Jaqueline Kennedy in filo d'argento...
Così presi coraggio ed iniziai ad usare fili e materiali non proprio tradizionali per il merletto a fuselli.
Nei lavori di quegli anni si nota l'inevitabile influenza di quanto avevo visto
ma poi decisi di tentare una mia strada lavorando con i punti tradizionali della mia Regione, come pure di non copiare ben sapendo che non sarebbe stato gradito e che forse così facendo avrei perduto qualche amicizia ,ma
principalmente perchè credo che la "copia" non ha il medesimo valore di un originale.
E, non meno importante, con un lavoro copiato non avrei potuto partecipare a nessun concorso nè mostra.
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Infatti le mie conoscenze e l'insegnamento scolastico erano limitate al merletto bianco, per la casa, la chiesa o quelli che vedevo pubblicati sulle riviste del settore italiane.
Ma quando visitai una mostra di merletti della Rep. Ceca all'improvviso capiì che c'era dell'altro; e che questo "altro" con colori, forme, tridimensionalità esisteva in Europa già da moltissimi anni.
Su questi merletti , vere opere d'arte, c'è un bel articolo pubblicato sulla rivista ceca Palickovani QUI di Iva Proskova.
Da qui si vede che il percorso innovativo è iniziato già moltissimi anni fa ( dagli anni trenta in poi) e per opera di "disegnatori " di valore,
che è cambiato il concetto del "retino" di fondo ed i decori...
cosa che mai avevo visto fino ad allora, giochi geometrici e l'uso consapevole e ad affetto del mezzopunto...
e come non restare affascinati dalla capacità di sintesi e padronanza tecnica Milca Eremiasova QUI
considerando che queste sono opere del 1962 e 1967!
Una strada intrapresa allora e che continua a mantenere una propria individualità ancor oggi...chi non conosce le "damine", le "testine" i "presepi"...i variopinti fiori.
Non smetterò mai di calcare sull'importanza di saper disegnare per merletto e l'enorme possibilità di giocare con forme, decori ed intrecci.
Ho seguito solo un breve corso di merletto tenuto da Jana Stekovà QUI in Rep. Ceca ed essendomi recata a Vamberk ebbi la possibilità di visitare il Museo ed ammirare opere gigantesche oppure stilizzazioni lontane anni luce da quello che avevo visto fino ad allora....
oppure l'abito creato per Jaqueline Kennedy in filo d'argento...
Così presi coraggio ed iniziai ad usare fili e materiali non proprio tradizionali per il merletto a fuselli.
Nei lavori di quegli anni si nota l'inevitabile influenza di quanto avevo visto
ma poi decisi di tentare una mia strada lavorando con i punti tradizionali della mia Regione, come pure di non copiare ben sapendo che non sarebbe stato gradito e che forse così facendo avrei perduto qualche amicizia ,ma
principalmente perchè credo che la "copia" non ha il medesimo valore di un originale.
E, non meno importante, con un lavoro copiato non avrei potuto partecipare a nessun concorso nè mostra.
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