Desidero raccontarvi una storia, realmente accaduta, alla
maniera dei fratelli Grimm i quali, pur non essendo degli autori, ma sapendo scrivere, giravano tra i paesi ascoltando e raccogliendo le
favole della civiltà contadina…
C’era una volta un paese piccino piccino chiamato Valtopina,
dove ogni anni si svolgeva un evento dedicato alle varie attività manuali QUI
Da alcuni anni arrivava lì con il suo carico di merletti a
fuselli la Sora Maria, QUI una vecchietta canuta e battagliera, accompagnata da
validi ospiti stranieri.
La Sora Maria aveva fatto
una buona esperienza all’estero, aveva un lungo e apprezzabile curriculum QUI , era stata ricevuta da Sindaci, aveva onorato l'Italia all'estero e premiata ad importanti eventi, ma cionostante non interessava a nessuno.
Era, soprattutto,
poco amata perché si dedicava ad un merletto che poco attirava il pubblico il
quale era ancora legato ai
tradizionali merletti bianchi.
Poi, erano diventati un’angoscia i suoi sermoni sul dover
imparare a disegnare per poter fare dei nuovi ed originali merletti e che vedere le
mille versioni delle madonnine di
Cantù era poco interessante; e che
bisognava finirla di porre in vendita merletti a prezzi “cinesi”!
Questi argomenti come immaginate non piacevano a
nessuno e Maria lo sapeva bene ma,
ugualmente, dava una mano come meglio poteva
alla Direttrice della Scuola di Ricamo– Maria Mancini – che da alcuni anni si era proprosta di creare nel centro del minuscolo paese un’area “culturale” che
comprendeva il Museo, Il Centro Giovani e le stanze della Canonica.
Da anni, perciò, la Sora Maria con il beneplacito della Mancini, invitava merlettaie straniere
con le loro opere.
Costoro erano tutte molto conosciute, alcune avevano addirittura delle proprie
riviste dedicate al merletto, tutte sapevano disegnare ed avevano uno proprio
stile. Così in quelle stanzette poco
frequentate dal grande pubblico si avvicendarono ospiti della Rep Ceca,
Ungheria, Francia, Polonia ecc… qui
Da alcuni anni, durante la manifestazione saliva “al Colle”
(così la sora Maria, rubando il termine alla politica, definiva il centro della
città) una signora, la quale arrivava convinta di fare ottimi affari.
Già negli anni precedenti questa signora, che chiameremo Innominata, aveva
acquistato dei merletti stranieri, approfittando dei prezzi concorrenziali che
gli ospiti proponevano ( provenivano infatti da paesi con diverse condizioni sociali) direi onesti e giusti.
La Sora Maria aveva girato mezzo mondo e visto anche
contrattare alla maniera orientale, ma quello che vide con la
signora Innominata superò la sua pur fervida fantasia.
La donna incurante del prezzo fissato si ostinava a farne
uno suo, ovviamente, basso, anzi bassissimo e insisteva in tal modo che, se ci
fosse stato l’odore dell’incenso e spezie, pareva di essere in un suk… Insomma,
al limite della dignità!
Anni fa la Sora Maria
si era limitata ad un battibecco con l’affarista lasciando, però, che la
discussione al ribasso venisse conclusa con l’interprete della merlettaia
straniera …in quell’occasione la
signora Innominata si accaparrò un grande fiore creato da Iva Proskova QUI per
25 euro!
Maria infuriata chiese scusa alla Proskova e quando, finito l'evento, ritornò
a casa creò un blog con un pensiero di Socrate QUI
Certo, si deve considerare che le merlettaie straniere
preferivano vendere qualcosa per poter far fronte alle spese sostenute di un
viaggio lungo e costoso ed era proprio su questo che la signora Innominata
contava per approffittarne, ma quest’anno…
Quest’anno non c’era l’interprete a fare da cuscinetto.... e la signora Innominata
si trovò a contrattare con la vecchia Maria!
Da premettere che quest’anno la Sora Maria aveva due angeli
custodi, due ragazzi delle Scuole Superiori, Samuele e Fatima, che erano stati assegnati, per tutto il
giorno, a lei e le sue ospiti polacche: Ewa Spizla e sua figlia Malgosia per
coadiuvare la loro attività espositiva.
La Sora Maria era felicissima perché mai prima le erano
capitati due ragazzi così interessati e riuscì a coinvolgerli raccontando loro
un po’dei suoi viaggi attorno al mondo, di storia del merletto, delle leggi Suntuarie…del Colbert… e,
probabilmente, i due giovani si resero conto che il merletto non era solo
quello che lavorava la vecchina sulla soglia di casa.
Orbene, l’Innominata giunse al Colle intenzionata ad
accaparrarsi un merletto applicato su un abito… ma al suo prezzo!
Maria , determinata più che mai non cedeva assolutamente… quella, allora, furbescamente, incominciò a tergiversare: prima lo voleva acquistare, poi lo voleva ordinare, poi lo voleva completo, poi di un'altro colore... addirittura voleva tutto l’abito per 120 euro!
Maria , determinata più che mai non cedeva assolutamente… quella, allora, furbescamente, incominciò a tergiversare: prima lo voleva acquistare, poi lo voleva ordinare, poi lo voleva completo, poi di un'altro colore... addirittura voleva tutto l’abito per 120 euro!
A quel punto Maria perse il suo savoire faire (che già ne aveva poco!) e con voce
alterata e con gli occhi fuori dalle orbite, in quelle pie stanze della
canonica e difronte alle due straniere ammutolite, intimò alla donna di avere
più rispetto e aggiunse di vergognarsi di essere italiana, che i merletti sono
dei capricci e che non è giusto deprezzare ed approfittare indegnamente degli ospiti
stranieri!
La malcapitata Innominata, probabilmente neanche capì e vista la mala parata, uscì.
Il giovane Samuele era basito perché mai aveva immaginato
una contrattazione a lacrime e sangue…le due straniere, meravigliate, tacevano.
Maria chiese scusa, dicendo loro che la maggior parte degli
italiani non sono così.
Il giorno dopo la signora Innominata, imperterrita risalì nuovamente al
“Colle” sperando di trovare da sole le merlettaie polacche e fare
tranquillamente il suo affare, ma rimase delusa perché trovò ad accoglierla
solo la Sora Maria impettita e pronta a difendere le sue convinzioni.
Così finisce questa favola : le polacche riportarono a casa l’abito con il merletto che forse rivenderanno al giusto prezzo,
Samuele ha assistito ad una lezione di vita e la Sora Maria è felice
per la buona azione compiuta... e tutti vissero felici e contenti!
Tremendo!!!!!!!!!!! Quanto mi dispiace di non esser potuta venire a Valtopina, se fossi stata li ti avrei con gioia immensa fatto il controcanto. Certe persone,passami il termine, vanno pubblicamente "sputtanate", non si può approfittare così della gente. Sei stata bravissima Maria, tanta gente dovrebbe far come te invece di far finta di niente, sicuramente le signore Innominate sparirebbero. Un grosso abbraccio
RispondiEliminaEmi
mah, è molto più facile e comodo stare zitti... Grazie!
RispondiEliminaMi sarebbe piaciuto vedere la faccia dell'innominata!!!!!
RispondiEliminaha ha ha...non hai perso nulla, comunque è una che ha sempre la medesima espressione....
RispondiEliminaBien, muy bien María!!!!.
RispondiEliminaPor lo que dices, estás segura que era una señora la mujer innominada???. No creo que sea muy señora, tal vez una pobre "regatera"(persona que regatea(discute) el precio de cualquier cosa en el mercado)....
Has hecho muy bien, porque a todas las encajeras nos cuesta mucho hacer lo mucho o poco que hagamos, para que vengan a aprovecharse de una persona que tal vez lo necesita, o tal vez solo lo hace por placer, pero invierte muchas horas de su vida en ello. Sin contar con la diferencia del idioma que siempre conduce a equivocos, si se tiene mala fe...
En los cuentos siempre ha de haber el bueno y el malo, pero en esta ocasión, gracias a la ayuda del amigo, ganó el bueno. Pero no siempre sucede así...
Como siempre: "Brava María"!!!!!.
Un fuerte abrazo.
In fatto di incontri ravvicinati con furbetti e fregature io, con mia moglie, ne ho esperienza da vendere! Il problema è che il valore e giusto prezzo delle creazioni artistiche in merletto non è chiaro ai più. A parte qualche innominato compratore, la maggioranza delle persone che vogliono acquistare un merletto sono così ignoranti al riguardo che una cifra equa sembra loro esorbitante e non si rendono conto che, per fare un esempio un po' strampalato ma efficace, sarebbe come pretendere che un idraulico richiedesse, per ora lavorativa, un compenso di 2 euro al posto dei 30 che la professione gli permette di chiedere. E questo senza guardare se il lavoro è fatto bene o meno... Purtroppo ci sono merlettaie, soprattutto non italiane, che creano capolavori e li vendono a prezzi da discount! Ho vissuto 5 anni in Rep. Ceca e so benissimo quali parametri economici, diversi dai nostri, guidano il mercato, compreso quello dei pizzi. Non mi meraviglia che la merlettaia polacca, o la ceca Proškova, siano disposte a "svendere" merletti, pensando addirittura di aver fatto un affare in base alla mentalità del proprio paese di origine. Per questo è importante superare, al riguardo, l'"ignoranza" non dei clienti, ma delle merlettaie! E l'ignoranza si supera conoscendo altre merlettaie, associazioni, esperti del settore, commercianti onesti e risoluti... insomma, allargando i confini delle proprie conoscenze ed esperienze. Questo è quello che apprezzo del suo lavoro, signora Maria. Per concludere un "chicca", purtroppo vissuta sulla pelle mia e di mia moglie, maestra merlettaia praghese, nel primo anno di permanenza in Italia. All'epoca eravamo entrambi "ignoranti", io perché ancora all'oscuro del valore di ciò che mia moglie creava, e mia moglie per la sopracitata mentalità est-europea... Insomma: Cuneo, merceria del centro, proponiamo una "Madonna con Bambino" in merletto AD AGO boemo... padrona merceria chiede se possibile farne due copie, uniche e diverse nel colore, prezzo di acquisto: 15.000 LIRE al pezzo!!!! Affare fatto!! Dopo due mesi, sempre alla ricerca di acquirenti per i lavori di mia moglie, abbiamo incontrato a Saluzzo le suore "Rosine", esperte in realizzazione di accessori per il culto. Alla vista della sopracitata Madonna con Bambino esclamano: ma è merletto ad ago, come Burano!!! Al racconto della nostra esperienza cuneese il loro volto si è imbronciato e con tono molto serio ci hanno detto: "prima cosa il valore di quest'opera è di 500.000 LIRE, 15.000 su commissione è stato un furto! Seconda cosa vi consigliamo di tenere il merletto per voi, visto che lavori così, da noi, non li fa nessuno!". Abbiamo fatto tesoro di questo insegnamento. L'unica cosa che mi dispiace è avere la certezza di essere stati fregati, e che l'"innominata" cuneese avrà sicuramente rivenduto i due merletti ad ago a collezionisti esperti, che li avranno pagati profumatamente!
RispondiEliminaAppena ho iniziato a girare per merletto ho visto, caro Mauro, come andavano le cose ed allora ho deciso di comportarmi cosìe chi mi conosce sa che dico sempre che è meglio andare a lavare le scale piuttosto che lavorare merletti per due soldi!
RispondiEliminaIl merletto è stato "sfruttamento" nel passato e continua ad esserlo oggi.
La mia posizione determinata a difendere , e non solo questa espressione manuale, non è assolutamente compresa e le merlettaie italiane venditrici la prendono come una offesa personale...quasi che vendere merletti a prezzi ridicoli fosse un onore!
Perciò dalla parte sbagliata è chi lavora merletti per 2 euro all'ora con la scusa che in questo modo - in "nero" ovviamente - ragranellano qualche euro... e con il loro lavoro riducono il merletto ad una cosa senza dignità.
Ma tornando al problema esposto io lo vedo a mio modo, ovvio, e se alle volte comprendo la brutta abitudine italiana di chiedere uno sconto in un mercato, non lo comprendo in uno spazio espositivo!
Noi non eravamo una "bancherella", eravamo in una stanza con dei lavori esposti ed alcuni reduci da un defilè...
Rimane il problema dei prezzi troppo bassi delle signore dei paesi dell'est... entrambi sappiamo delle differenze economiche, perciò paghe e stipendi, ed il loro terrore di adeguarli ai nostri e di perdere un eventuale, modesto, guadagno.
Ed è ancora peggio caro Mauro, perchè se già sono bassi trovi una Innominata maleducata che li vuole quasi per nulla! Gran bella figura... Grazie